venerdì 30 settembre 2016

La gastrite: come curarsi a tavola.

La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica, la parete interna dello stomaco, che può essere acuta o cronica.
La gastrite acuta è una forma erosiva che provoca lesioni superficiali, spesso sanguinanti.
La gastrite cronica è un’infiammazione cronica che provoca ulcerazioni profonde fino alla perforazione.

Le cause possono essere molteplici come:
  1.   Stress o ansia;
  2. Terapie farmacologiche prolungate; (antibiotici e aspirina);
  3.  Helicobacter Pylori;
  4.  Infezioni da Stafilococco;
  5. Intolleranze e/o allergie alimentari;
  6.   Fumo e alcool

L’alimentazione svolge un ruolo chiave nella cura della gastrite: l’imperativo è evitare gli eccessi, non saltando nemmeno un pasto, soprattutto la colazione, scegliendo una dieta equilibrata, fatta di cibi freschi, mangiando lentamente e con moderazione.

Gli alimenti da consumare in caso di gastrite acuta o cronica sono:
Pasta, riso, pane con poca mollica (possibilmente tostato per aumentare la digeribilità e ridurre la fermentazione), fette biscottate, yogurt, formaggi freschi non fermentati in moderata quantità, formaggi stagionati, uova cotte poco, carne magra cotta in modo leggero (ad esempio petto di pollo alla piastra con condimento a crudo), pesci magri o pesce azzurro purché cotti in modo leggero, ad esempio al forno o in padella, legumi lessi con aggiunta di un pizzico di bicarbonato in cottura per renderli più digeribili,
verdure cotte (ma solo leggermente, non stracotte), patate lesse, al vapore, in purè (senza burro), al forno, carote, meglio se appena scottate, pomodori solo cotti (va bene anche un sugo leggero e se necessario aggiungere un cucchiaino di zucchero per ridurre l’acidità), banane mature, pere e mele (cotte sono più digeribili), tè deteinato e caffè decaffeinato, caramelle alla liquirizia.


Tra gli alimenti sconsigliati, invece, troviamo:

Carni grasse o succulente (gli arrosti, ad esempio), salumi, insaccati, carni conservate, scatolame di ogni tipo, dolci e prodotti da forno lievitati ad eccezione dei biscotti secchi, pesci molto grassi, salse e condimenti a base di burro e la maionese, caffè, tè, bibite gassate e zuccherate, bevande alcoliche, caramelle alla menta, gomme da masticare, tutti i cibi fritti, bevande e pietanze troppo fredde o troppo calde, frutta acida (agrumi, fragole, kiwi, pompelmo, ananas, ribes), bevande alcoliche, formaggi grassi o molto stagionati, panna e besciamella, spezie piccanti, aglio, cipolla, pasticcini e torte farcite.


giovedì 18 febbraio 2016

La curcuma è una pianta erbacea dal colore giallo – ocra originaria dell’India. Sin dall’antichità è conosciuta non solo come spezia, ma anche come colorante, antinfiammatorio e antitumorale.
La curcuma, detta anche “zafferano delle Indie” nasce dalla Curcuma longa, una pianta erbacea perenne dotata di rizoma e appartenente alla famiglia delle Zingiberacee.

La curcuma viene normalmente venduta in polvere, per cui è necessario conservarla dentro ad un barattolo di vetro, non trasparente, per non far filtrare la luce, che ne danneggerebbe le proprietà e in un luogo fresco e asciutto per mantenerne più a lungo l’aroma.
I suoi rizomi, che sono la parte che contiene i principi attivi, vengono fatti bollire per ore per poi seccarli e schiacciarli fino ad ottenere una polvere giallo - arancione.

La curcuma oltre ad un buon quantitativo di minerali (sodio, potassio, magnesio, ferro, zinco, selenio, manganese e rame) e vitamine (gruppo B, C, E e K) contiene un’importante sostanza conosciuta come curcumina.
Proprio la presenza di tale principio attivo conferisce alla curcuma proprietà antitumorali, rendendola in grado di contrastare almeno otto differenti tipi di tumori quali colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia.
L’effetto della curcumina è potenziato dall’associazione con l’isotiocinato, principio attivo presente in cavoli, broccoli e rape.
La curcuma ha anche proprietà antinfiammatoria, antimutagena, antitrombotica, epatoprotettiva, antimicrobica, antivirale, antiparassitaria.

Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale; si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa.
È importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l’assorbimento. Non solo. Anche l’abbinamento a qualche grasso, tipo olio d’oliva, burro, o quant’altro, facilita l’assorbimento della curcuma.

Pur essendo una polvere miracolosa, la curcuma ad alti dosaggi può provocare diarrea e nausea.
 Chi assume farmaci anticoagulanti dovrebbe limitare il consumo di curcuma perché la curcumina può interferire con i medicinali, aumentando il rischio di emorragie. Inoltre va ridotta nei soggetti che soffrono di coliche o calcoli biliari, perché potrebbe stimolarne l’attività.
E’ possibile acquistare il prodotto in farmacia o in erboristeria. A Rossano è disponibile presso la Farmacia Noto, in Viale Sant’ Angelo.


lunedì 1 febbraio 2016

SPAGHETTI AL CHITOSANO CON CARCIOFI, TONNO E CAPPERI



Ingredienti:
400 gr di spaghetti al chitosano Dolce Vita
4 carciofi di media grandezza
100 gr di tonno al naturale
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
una dozzina di capperi
sale
pepe nero
aglio
curcuma


Preparazione:
Lavare e tagliare a striscetta i carciofi e porli all’interno di una padella con coperchio, facendoli cuocere con aglio, sale e pepe nero.
Spegnete la fiamma e frullate una parte di carciofi, aggiungendo anche qualche cucchiaio di acqua, in modo da ottenere una crema, unitevi poi il tonno e i capperi.
In una pentola con abbondante acqua salata lessare la pasta, scolatela ancora al dente e terminate la cottura in padella con la crema di carciofi e fatela saltare con il restante condimento.